di Marta Matteini

Prima di leggere questo numero varrebbe la pena rivedere il film Vatel di Roland Joffé con un mirabile Gérard Depardieu nei panni del maestro di cerimonia François Vatel, appunto, regista della memorabile festa di inaugurazione del giardino di Chantilly tenuta nel 1671 dal Principe di Condé per riconquistare i favori del Re Sole. Potrebbe dare un piccolo contributo in più alla già attenta ricostruzione storica proposta nell'articolo di Guido

Giubbini perché forse riesce difficile immaginare che le lotte di potere passassero anche attraverso la costruzione di un giardino. Il Principe di Condé voleva contrapporre Chantilly a Versailles ed evidentemente ci riuscì poiché tutt'oggi è considerato il più bel giardino di Francia, nonché capolavoro di Andre Le Nôtre. Uno straordinario giardino isola con infiniti specchi d'acqua che sovverte le prospettive e i canoni di quello assiale, attraverso illusioni ottiche e rispecchiamenti.
Dalla Francia del XVII secolo si passa poi all'Inghilterra di oggi e precisamente a Waltham Place nel Berkshire dove sorge il giardino di proprietà di Nicholas Oppenheimer, presidente di De Beers, prima società al mondo per l'estrazione dei diamanti. E' stato realizzato in soli due anni da Henk Gerritsen, portavoce di uno stile naturalistico che invece di contrapporsi alla natura si fonde con la wilderness. Aperto a pubblico dal 2005, Waltham Place è un'avventura concettuale in cui abbondano piante infestanti, alberi non potati, rovi, graminacee ormai secche e bordure di ortiche accanto a un giardino primo 900 dove le siepi di bosso sono state rimodellate in nuvole, draghi e altre forme fantasiose.
Segue poi il viaggio alla scoperta del giardino di Ninfa, nato nella seconda metà dell'800 e legato a doppio filo con la storia della famiglia Caetani. Un luogo quasi magico popolato di rose, gelsomini, glicini e ciliegi, a cui rivoli e cascatelle aggiungono un sottofondo ricco di suggestioni. Senza contare il fascino dell'hortus conclusus, delle rocce coperte di muschio, delle calle lungo il ruscello e di un bosco di betulle che evoca atmosfere nordiche.
Il giardino della comunità montana della Val Bavona, nel Canton Ticino, non è raccontato solo perché ha vinto il Premio Carlo Scarpa, ma anche perché è un bellissimo esempio di conservazione ambientale. Tra pareti di granito che scendono a strapiombo e ripide cascate, le piccole case di pietra sono ben conservate, i prati falciati regolarmente, i boschi tenuti puliti e tagliati con una logica e i sentieri sono ben visibili, non cancellati dal sottobosco, dalle frane o dalle ruspe come quelli delle Alpi italiane. Per chiudere, un angolo di Piemonte, in provincia di Alessandria, dove una giovane coppia di appassionati di botanica in soli otto anni ha trasformato un ettaro e mezzo di aperta campagna in giardino. E l'abilità è stata far convivere ciò che è spontaneo con ciò che è curato, creando una commistione di piante e fiori con effetti sorprendenti.